Spinto dalla curiosità di ampliare le conoscenze e andare oltre il ristretto ambito del mondo che sta intorno, l´autore si spinge sempre più in là, fuori dai suoi luoghi e dal suo paese. Utilizzando la scarsa documentazione disponibile, prende in esame le caratteristiche del territorio dal punto di vista geografico, storico, della tradizione orale, delle leggende e delle vicende legate all´organizzazione della vita del villaggio dalle sue origini sino ai nostri giorni. Scopre che i rapporti interni ed esterni con gli altri paesi, (Ovodda, Fonni, Villagrande, Arzana, Aritzo, Belvì, Tonara, Tiana) con alcuni in particolare, sono stati molto spesso conflittuali, talvolta violenti e drammatici. Ne segue gli sviluppi, le cause e le secolari controversie giudiziarie facendo sempre riferimento ai documenti e confrontando varie versioni. Dà risalto alla ´microstoria´ di queste realtà, non chiusa in sé né fine a se stessa, trascurata dalla Storia Ufficiale, che non si cura neppure della storia dei Sardi e della Sardegna, ma solo dei suoi dominatori, come emerge dai testi dei vari ordini di scuola. Risaltano vicende importanti perché videro l´affermarsi di una grande civiltà, quella nuragica, la quale rivela i chiari segni di una cultura che caratterizzò e definì l´identità dei Sardi. Traspare così come vi sia ´una continuità mai interrotta tra le comunità della Sardegna attuale e quelle dei secoli passati; come i luoghi abitati della Sardegna sono luoghi abitati da millenni, quasi sempre senza alcuna soluzione di continuità´. Conduce a scoprire così che i vari paesi, dotati per un motivo o per l´altro di una notevole autonomia sin dalle origini a causa del loro costante isolamento sulle montagne, pur in contrasto tra loro per problemi di sopravvivenza interna, si opposero e resistettero ai tentativi esterni dei vari popoli che si alternarono per sottometterli e controllarli. Per cui resta valida l´affermazione del ´grande padre´, Giovanni Lilliu, che parla di ´una costante resistenziale´ nei confronti dei popoli invasori.